“Bàbá dice che abbiamo finito per scacciare tutti gli spiriti nella foresta. Dice che se si vuole fare bene per il mondo, ci tocca andare a cercarli. Che se vogliamo trovare il cammino prima dobbiamo uscire dalle strade battute e imparare a smarrirci“.
Bayo Akomolafe
Questo Bilancio è una fotografia dell’anno 2023, ed è il terzo Bilancio della nuova strategia di impatto 2021-2025. Per questo motivo abbiamo scelto lo stesso formato degli scorsi 2 anni, così che il gioco si amplii (come si sta ampliando il numero di variabili anche per noi, realmente!) e la lettura dei dati possa essere pluriennale.
Siamo un po’ oltre la metà del percorso, e questo, insieme all’orizzonte dei 10 anni dalla creazione della cooperativa che si avvicina (12 dalla nascita di Kilowatt come gruppo e progettualità) e ad un lungo e faticoso cantiere, ci rende un po’ affaticate*. Visto che ci piacciono le metafore, perché lavorano sull’immaginario che poi delinea una percezione del sé, potremmo dire di essere nella fase finale di una metamorfosi, con tutta l’energia e lo smarrimento che un tale cambiamento richiede.
In mezzo all’oceano Atlantico, per colmare la separazione con il non-e più-che-umano che abbiamo inserito dall’anno scorso anche nella nostra mappa dei pubblici, e anche per ritrovarci come sempre lontani dalle mappe già abitate, abbiamo dedicato il nostro buen retiro del 2023 (il nostro momento annuale di condivisione di sogni e strategie) a parlare dei nostri buoni propositi per i prossimi anni e a provare a visualizzare noi e Kilowatt nel 2025. Sono i primi passi della costruzione di un prossimo ciclo di pianificazione ad impatto che partirà nel 2026.
I nostri desideri sono stati al centro delle discussioni, e il concetto di desiderio (e di piacere) è infatti un modo di creare relazioni rigenerative (altro concetto chiave che – spoiler- torna nel 2024!) tra noi e tutto ciò che ci sta intorno che vogliamo ribadire, un modo che troviamo radicale per fronteggiare il presente, uscendo da un realismo che vuole ingabbiarci e sembra non mostrare vie di uscita se non l’accettazione e l’isolamento.
E allora anche in mezzo all’oceano abbiamo riconfermato che: vogliamo costruire futuri desiderabili, accessibili, sostenibili.
*Abbiamo deciso di adottare il femminile in tutto il testo non solo per rappresentare Le Serre, lo spazio rigenerato da Kilowatt, ma anche per rappresentare la maggioranza dei dipendenti di Kilowatt (il 54% dei dipendenti sono donne)
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