Incubazione “mediterranea”, per rompere l’incantesimo

«Ed è qui che si gioca tutto. Fra il vecchio pensiero economico, separatista, segregazionista […] e una nuova cultura, diversa, meticcia, in cui l’uomo rimanga padrone sia del suo tempo sia del suo spazio geografico e sociale»

Jean-Claude Izzo, Aglio, menta e basilico

 

In questi giorni sentiamo di aver fatto una cosa molto importante nel nostro percorso professionale e umano. Non una discontinuità, ma un passaggio fluido. Abbiamo dato un nome a una cosa a cui teniamo davvero molto – e su cui lavoriamo da tempo, forse senza averne piena consapevolezza: l’abbiamo chiamata incubazione “mediterranea”.

Fin dai nostri primi passi nel mondo degli strumenti di avvio d’impresa, circa otto anni fa, parlavamo di incubazione collaborativa, di facilitazione alla nascita di una forma d’impresa non estrattiva ma redistributiva. Avevamo già chiaro un obiettivo: quello di cercare ed esplorare pratiche di de-colonizzazione dalla cultura dell’incubazione che viene dalla Silicon Valley e che, nessuno lo può più negare, ha generato solo distorsioni macro e micro economiche e un turbo-capitalismo che ha portato il mondo verso un vicolo cieco.

In questi giorni, appunto, grazie alla collaborazione con CEFA, all’interno del progetto Work4Life, abbiamo fatto uno scambio di visioni e strumenti con un nascente incubatore a Oujda, in Marocco. Insieme, abbiamo condiviso sogni, obiettivi e azioni per iniziare a mettere a sistema una nuova forma di accompagnamento alla generazione d’impresa che parta dalla sostenibilità individuale e dal cambiamento positivo su un contesto come fattori che definiscano il «mestiere» dell’impresa: un’impresa, appunto, che metta insieme il sentire, il pianificare, il desiderare, la dignità del lavoro. Che rompa quell’incantestimo per cui «è più facile pensare alla fine del mondo che alla fine del capitalismo». A partire proprio dalla metafora del mare (Mediterraneo), che, come diceva Izzo, non divide ma unisce e integra.

Sono stati tre giorni appassionanti. I primi passi, o forse, sarebbe meglio dire, le prime bracciate in uno splendido mare da esplorare.